Nel 1973 uscì il LP “Arbeit Macht Frei” degli Area, gruppo di free jazz sperimentale che per qualche anno portò la musica italiana ai vertici della ricerca.
Il primo pezzo del disco si intitola “Luglio Agosto Settembre (nero)”: il fatto storico da cui prende il titolo – Settembre Nero era anche il nome di una branca combattente dell’OLP – fu la cacciata dei palestinesi dalla Giordania guidata dal corrotto principe Hassan, dietro ordine e compensi di Israele.
Lo sviluppo del testo si riferisce, di conseguenza, alla condizione dei palestinesi esiliati.
Il brano musicale è introdotto da un parlato femminile in arabo, si dice registrato per caso con mezzi di fortuna in un museo de Il Cairo.
Il testo del brano cantato da Demetrio Stratos è firmato dal collettivo degli Area e il finale è tanto tremendo quanto attuale.
Sono passati più di 50 anni: se le cose fossero rimaste com’erano sarebbe già molto grave.
Purtroppo, sono cambiate. In peggio.
Cesare Stradaioli
recitato
بالسلام حطيت ورود الحب ادّامك
بالسلام مسحت بحور الدم علشانك
سيب الغضب
سيب الالم
سيب السلاح
سيب السلاح وتعال
تعال نعيش
تعال نعيش يا حبيبي
ويكون غطانا سلام
عايزاك تغني يا عيني
ويكون غناك بالسلام
سمع العالم يا قلبي وقول
سيبوا الغضب
سيبوا الالم
سيبوا السلاح
وتعالوا نعيش
تعالوا نعيش بسلام
مصرية
Mio amato
Con la pace ho depositato i fiori dell’amore
davanti a te
Con la pace
con la pace ho cancellato i mari di sangue
per te
Lascia la rabbia
Lascia il dolore
Lascia le armi
Lascia le armi e vieni
Vieni e viviamo o mio amato
e la nostra coperta sarà la pace
Voglio che canti o mio caro luce dei miei occhi
E il tuo canto sarà per la pace
fai sentire al mondo,
o cuore mio e di’ a questo mondo
Lascia la rabbia
Lascia il dolore
Lascia le armi
Lascia le armi e vieni
a vivere con la pace.
LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE (NERO)
Giocare col mondo facendolo a pezzi
bambini che il sole ha ridotto già vecchi
Non è colpa mia se la tua realtà
mi costringe a fare guerra all’omertà.
Forse un dì sapremo quello che vuol dire
affogare nel sangue con l’umanità.
Gente scolorata quasi tutta uguale
la mia rabbia legge sopra i quotidiani.
Legge nella storia tutto il mio dolore
canta la mia gente che non vuol morire.
Quando guardi il mondo senza aver problemi
cerca nelle cose l’essenzialità
Non è colpa mia se la tua realtà
mi costringe a fare guerra all’umanità.